Decreto Sostegni Governo Draghi
Il Decreto Sostegni ha finalmente visto la luce. La misura più attesa è sicuramente quella relativa ai ristori. Le disponibilità sono limitate e gli aiuti saranno resi applicando al calo medio mensile del 2020 rispetto al 2019 una percentuale dipendente dalle sogli di ricavi del 2019. Presupposto fondamentale è la riduzione del fatturato medio mensile 2020 rispetto al 2019 di almeno il 30%. Chi ha aperto nel 2019 potrà ricevere il bonus anche senza aver avuto il calo, mentre per chi ha aperto nel 2020 e nel 2021 entro la data del 23/03/2021 spetterà il contributo minimo.
Il contributo non potrà essere superiore a 150.0000€, mentre il minimo è di 1.000€ per le persone fisiche, 2.000€ per le giuridiche.
Le altre misure più interessanti sono relative alla sospensione dell'attività di riscossione, la scadenza del pagamento delle rate della rottamazione, gli avvisi bonari ed altre misure che tratteremo in seguito.
Contributi a fondo perduto
Il primo articolo del DL Sostegni prevede contributi a fondo perduto che il Governo ha deciso di riconoscere alle attività economiche colpite dall'emergenza epidemiologia Covid-19. Il calcolo del contributo spettante dipenderà dai ricavi relativi all'anno 2019, dal calo del fatturato 2020 rispetto al 2019 e dall'anno di avvio della partita IVA.
Soggetti beneficiari
I contributi spettano a tutti i soggetti economici, indipendentemente dal codice Ateco, titolari di redditi agrari ex art. 32 TUIR, che abbiano ricavi ex art. 85 c1 a) e b) TUIR o compensi ex art. 54 TUIR. Semplificando si tratta di una misura che coinvolge tutte le imprese ed i professionisti ad eccezione degli intermediari finanziari e le società di partecipazione.
Soggetti esclusi
Sono esclusi gli operatori economici con ricavi superiori a 10 milioni nel periodo 2019, chi ha cessato la partita iva alla data di entrata in vigore del decreto, il 23/03/2021, o chi l'ha avviata successivamente alla stessa data.
Calcolo del contributo
Il contributo spettante va da un minimo di 1.000€ per le persone fisiche e 2.000€ per le persone giuridiche (società), fino ad un massimo di 150.000€. In base alla data di apertura della partita iva il calcolo è differenziato:
Per chi ha aperto la partita iva entro il 31/12/2018 bisogna prima di tutto verificare che ci sia un calo del fatturato 2020 rispetto al 2019 almeno del 30%. Fatto questo andrà calcolata la media mensile dei fatturati dei 2 anni, per sottrazione calcolare la diminuzione di fatturato e moltiplicarla per una % dipendente dal totale dei ricavi del 2019 e nello specifico:
– 60% se i ricavi e compensi del 2019 non sono superiori a 100.000 euro,
– 50% se i ricavi e compensi 2019 sono superiori a 100.000 euro ma non superiori a 400.000 euro,
– 40% se i ricavi e compensi 2019 sono superiori a 400.000 euro ma non superiori a 1 milione di euro,
– 30% se i ricavi e compensi 2019 sono superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro,
– 20% se i ricavi o compensi 2019 sono superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni di euro.
Proviamo a fare un esempio:
Fatturato 2019: 60.000€
Fatturato 2020: 25.000€
Ricavi 2019: 55.000€
Calcolo calo fatturato: 60.000-25.000= 35.000€
Percentuale calo: 35.000/60.000= 58,33%
Media mensile fatturato 2019: 60.000/12=5.000€
Media mensile fatturato 2020: 25.000/12=2.083,33€
Differenza fatturato medio: 5.000-2083,33=2.916,67€
Calcolo fondo perduto=2.916,67*0,60=1.750€
Nel caso in cui il soggetto dell'esempio si una persona fisica il contributo sarà di 1.750€, mentre se fosse una società sarebbe di 2.000€ in quanto tale importo è l contributo minimo per le persone giuridiche.
Per chi ha aperto la partita iva nel 2019 il contributo spetta a prescindere dal calo del 30%. Bisogna però verificare il calo del fatturato 2020 rispetto al 2019 in quanto potrebbe dare luogo ad un contributo maggiore al minimo. Andrà calcolata la media mensile dei fatturati dei 2 anni considerando per il 2019 i mesi successivi a quello di apertura della partita iva, per sottrazione calcolare la diminuzione di fatturato e se superiore al 30% moltiplicarla per una % dipendente dal totale dei ricavi del 2019 e nello specifico:
– 60% se i ricavi e compensi del 2019 non sono superiori a 100.000 euro,
– 50% se i ricavi e compensi 2019 sono superiori a 100.000 euro ma non superiori a 400.000 euro,
– 40% se i ricavi e compensi 2019 sono superiori a 400.000 euro ma non superiori a 1 milione di euro,
– 30% se i ricavi e compensi 2019 sono superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro,
– 20% se i ricavi o compensi 2019 sono superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni di euro.
In assenza di calo invece spetterà comunque l'importo minimo e quindi 1.000€ per le persone fisiche e 2.000€ per le persone giuridiche.
Proviamo a fare due esempi:
Apertura partita iva 04/04/2019
Fatturato 2019: 40.000€
Fatturato 2020: 25.000€
Ricavi 2019: 38.000€
Media mensile fatturato 2019: 40.000/8=5.000€
Media mensile fatturato 2020: 25.000/12=2.083,33€
Differenza fatturato medio: 5.000-2083,33=2.916,67€
Percentuale calo: 2.916,67/5.000= 58,33%
Calcolo fondo perduto=2.916,67*0,60=1.750€
Nel caso in cui il soggetto dell'esempio si una persona fisica il contributo sarà di 1.750€, mentre se fosse una società sarebbe di 2.000€ in quanto tale importo è l contributo minimo per le persone giuridiche.
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Apertura partita iva 04/04/2019
Fatturato 2019: 40.000€
Fatturato 2020: 48.000€
Ricavi 2019: 38.000€
Media mensile fatturato 2019: 40.000/8=5.000€
Media mensile fatturato 2020: 48.000/12=4.000€
Differenza fatturato medio: 5.000-4.000=1.000€
Percentuale calo: 1.000/5.000= 20%
Non avendo raggiunto il 30& di calo spetta comunque il contributo minimo e nello specifico 1.000€ per le persone fisiche e 2.000€ per le persone giuridiche.
Spetta sempre il contributo minimo e nello specifico 1.000€ per le persone fisiche e 2.000€ per le persone giuridiche.
Modalità di richiesta
Il contributo può essere richiesto solo telematicamente, potete contattare il vostro commercialista per la predisposizione della domanda.
Proroga del periodo di sospensione delle attività dell’agente dalla riscossione
Viene esteso al 30 aprile il termine per il versamento delle cartelle, avvisi di addebito ed accertamento affidati all' Agenzia delle entrate riscossione (ex Equitalia). I versamenti dovranno essere effettuati entro il 31/05/2021.
Rottamazione ter e saldo e stralcio
Le rate relative alla rottamazione ter o al saldo e stralcio in scadenza nel 2020 devono essere versate entro il 31/07/2021. Quelle del 2021 in scadenza entro il 31/07/2021 vanno versate entro il 30/11/2021.
Annullamento delle cartelle inferiori ad € 5.000
Le cartelle di importo residuo fino ad € 5.000 risultanti da singoli carichi affidati agli agenti della riscossione tra il 2000 ed il 2010 sono automaticamente annullate per chi nel 2019 ha conseguito redditi non superiori a 30.000€. Vale sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche.
Definizione avvisi bonari non spediti
Per tutti i soggetti che hanno avuto il calo del fatturato di almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019, l'agenzia delle entrate potrà prevedere l'annullamento delle sanzioni sugli avvisi bonari ex art. 36bis D.P.R. 600/1973.
Si tratta in sostanza degli avvisi che l'agenzia manda quando non sono state pagate le imposte relative alle dichiarazioni dei redditi degli anni 2017 e 2018. La proposta verrà inviata direttamente dall'agenzia delle entrate.
Altre indennità
Ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e agli incaricati alle vendite, già beneficiari delle indennità di cui agli articoli 15 e 15 bis D.L. 137/2020, è riconosciuta un’indennità di 2.400 €.
Un’indennità (nella stessa misura) è riconosciuta al ricorrere di ulteriori fattispecie dettagliatamente indicate dalla norma.
È riconosciuta un’indennità ai lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione, anche presso le Asd e le Ssd, in misura variabile in funzione dei compensi relativi ad attività sportiva percepiti nel 2019.